Dobbiamo riprendere la normalità, il buon senso ce lo consente.

Oltre i dibattiti di esperti che spesso si sono trovati in disaccordo tutto sembra indicarci la strada per riconquistare la libertà e la vita di relazione. La pandemia ci ha colto di sorpresa, erano cose e situazioni molto lontane dalla quotidianità che, pur se stressante, noiosa, ripetitiva riusciva a infonderci quella sicurezza e protezione di cui, per mesi, siamo stati privati.

Il rovescio della medaglia ha fatto emergere un sentimento comune di resilienza, il coraggio e la forza di contrastare gli eventi con consapevolezza e responsabilità. Il tessuto sociale, apparentemente frammentato e isolato, è diventato il filtro di sentimenti, emozioni, rivolti a recuperare e consolidare desideri di cambiamento, dentro e fuori di noi.

I giorni trascorsi in isolamento sono stati momenti di riflessione, il piatto della bilancia sul quale soppesare la vera essenza della vita, il significato della libertà e delle privazioni, l’importanza degli affetti e dei legami.

I giovani, dei quali spesso si parla per superficialità e scarsa motivazione, hanno dimostrato in gran parte di saper gestire e controllare azioni e comportamenti, rispettando le regole istituzionali e canalizzando i loro interessi soprattutto verso la musica che da sempre rappresenta uno spazio comunicativo molto importante nella loro esistenza.

Possiamo imparare che c’è sempre una rinascita se riusciamo a sfruttare risorse inconsce e potenzialità latenti, quella parte di noi che spesso ignoriamo e nascondiamo agli occhi degli altri.

Le città deserte si sono risvegliate dall’immobilità di un tempo irreale e distante riprendendo il contatto con la presenza umana, i colori spenti hanno ripreso vigore, il calore di una nuova estate diffonde ottimismo e voglia di vivere e l’aria di vacanza diventa la tessera di un mosaico nel quale tutti possiamo credere e sperare in un futuro migliore.